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giovedì 16 dicembre 2010

No all’aumento delle tariffe dell’acqua

L’azienda mangiasoldi, semiprivatizzata nel 2004 in mano ad Iride di Torino, continua a batter cassa: a quei tempi ci dissero che la privatizzazione di ASA sarebbe servita a fare investimenti (di tasca loro) e a migliorare il servizio: niente di tutto ciò è avvenuto in questi sette anni. Tariffe sempre più alte, disservizi diffusi e qualità dell’acqua in rapido preoccupante peggioramento. Ora l’ATO, formato dai sindaci e presieduto da Pacini, sta decidendo di permettere ad ASA di aumentare di nuovo le tariffe: i cittadini dovrebbero sborsare 6 milioni di euro in più nei prossimi due anni, in un’area dove la tariffa è già molto alta, al contrario della qualità. Diffidiamo i sindaci dal concedere questo nuovo aumento: ATO e province di Livorno e Pisa alzino invece i canoni irrisori che pagano i grandi consumatori d’acqua come Solvay, raffineria, acciaierie, ecc, pochi centesimi di euro al metro cubo, invece di pensare a prendere i soldi da chi è più indifeso. E si metta finalmente mano alle bonifiche urgenti (trialometani, cromo, boro, arsenico ecc), per salvare quel poco che resta della risorsa acqua in provincia ed in particolare nella Val di Cecina, per tornare velocemente entro i limiti di legge per molti inquinanti, e per evitare le pesanti sanzioni che l’UE sta preparando a carico delle regioni italiane, come la Toscana, inadempienti sulle bonifiche. 18.11.10 Maurizio Marchi (Resp. prov.le)

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