mercoledì 26 maggio 2010
Altro che cambiare le traversine, devono spostare il binario di manovra. Il Comune lo deve imporre a Solvay.
Sezione di Livorno e della Val di Cecina
Altro che cambiare le traversine, devono spostare il binario di manovra.
Il Comune lo deve imporre a Solvay.
Dopo il disastro di Viareggio, tutto è cambiato a Rosignano, o almeno dovrebbe esserlo, ad eccezione degli struzzi.
Le ferrocisterne ad alto rischio non devono più manovrare e sostare nel centro di Rosignano, e tutta la manovra ferroviaria deve essere spostata a sud dello stabilimento, dove sono già presenti i piazzali di carico e sosta dei camion cisterna, e raccordata alla linea Collesalvetti-Pisa che – altra novità da valorizzare – è stata elettrificata pochi anni fa. E’ una semplice misura di buon senso, che fa giustizia di una urbanizzazione pensata un secolo fa, e che va nella direzione di escludere dal rischio inutile d’incidente grave non solo Rosignano, ma anche la più popolata città di Livorno, per il transito.
Invece, dimostrando di vivere su un pianeta tutto suo, in questi giorni Solvay sta cambiando le vecchie traversine dei binari di manovra, sotto gli occhi complici dell’Amministrazione comunale, dimostrando di voler continuare a manovrare in centro ancora per molti anni.
Protestiamo vibratamente per questo ulteriore gravissimo atto di prepotenza di Solvay nei confronti della cittadinanza, coperto dal Comune, mentre rincariamo la dose sul disprezzo per le più elementari misure di sicurezza con il perpetuo fuori-uso della manica a vento(*), mentre un senzatetto, ignaro del rischio d’intossicazione che corre, si è arrangiato un rifugio di cartone sotto la scaletta di fuga dai binari di manovra. A questo senzatetto sia trovata subito una sistemazione adeguata, accompagnata dalle scuse di Solvay e del Comune.
(*)indispensabile per segnalare ai lavoratori e ai cittadini la direzione in cui scappare in caso di fughe tossiche.
Allegate foto 1- dei lavori in corso per la sostituzione delle traversine
2- della manica a vento fuoriuso
3- del rifugio sotto la scaletta di fuga dai binari in piazza Repubblica
25.5.10
Maurizio Marchi
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