Solvay di Rosignano, la storia recente in un video
(e in migliaia di file, disponibili nell’Archivio di Medicina democratica
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Solvay di Rosignano: molte cose sono cambiate nell’ultimo decennio, anche per le iniziative di controinformazione e opposizione di MD e del locale Social Forum. Le riassumiamo in estrema sintesi.
1- nel 2002 veniva autorizzata la seconda centrale turbogas da 400 MW, tra forti proteste popolari, e l’accordo di partiti e sindacati. Entrata in marcia nel 2006.
2- nel 2003 veniva stipulato un Accordo di Programma tra istituzioni e Solvay con tre obiettivi: a) ridurre del 70% gli scarichi a mare b) chiudere la vecchia elettrolisi a mercurio c) diminuire i consumi di acqua dolce di 4 milioni d mc/anno. L‘obiettivo c) veniva ottenuto in parte; l’obiettivo b) veniva ottenuto con la chiusura dell’elettrolisi nel dicembre 2007, ma tutto il mercurio emesso fino a quel momento è ancora tutto in mare e nell’ambiente; l’obiettivo a) non è stato rispettato, per cui pende una denuncia di MD alla Procura della Repubblica di Livorno, in quanto Solvay oltretutto ha già ottenuto circa 30 milioni di euro per le misure di ambientalizzazione.
3- sempre nel 2003 Solvay Edison e BP presentavano un primo progetto per un terminale di rigassificazione di gas naturale liquefatto (gnl), respinto e ripresentato nel 2005 modificato ed ampliato all’importazione di 8 miliardi di mc di metano l’anno (vedi sotto ulteriori sviluppi).
4- nel gennaio 2004 la Regione Toscana esprimeva VIA favorevole al Contratto tra Solvay ed ETI per lo sfruttamento trentennale (rinnovabile una sola volta) delle saline dei Monopoli di Stato, dopo anni di durissime lotte popolari. Nel luglio 2007 e nuovamente nel novembre 2010 il TAR annullava le delibere regionali attuative, con la motivazione in sintesi secondo la quale “non c’è acqua per la popolazione”. Ad oggi, il Contratto è quindi ancora fermo.
5- nell’ottobre 2005 il “Comitato per la consultazione popolare sul terminale gas” ottiene l’ammissione del referendum consultivo sul progetto. Edison ricorre al TAR e nel 2006 il referendum viene impedito.
6- nel 2007 veniva chiusa l’elettrolisi a mercurio, in marcia dal 1939, sostituita da una elettrolisi a membrana, con la stessa produzione di cloro (120.000 tonn/anno).
7- nel 2009 uno Studio dell’Università di Pisa, il primo nella storia dello stabilimento promosso da una istituzione indipendente, attesta che Solvay si è ridotta a dare tra il 1 e il 2% del reddito sul territorio che sfrutta, e tra il 2 e il 4% dell’occupazione, a fronte dell’uso del 48% delle risorse idriche e di un alto impatto ambientale.
8- nel novembre 2010 il Ministero dell’Ambiente emette VIA favorevole per il terminale GNL.
9- continua indisturbata la produzione di clorometani, nocivi alla fascia di ozono.
10- nell’aprile 2011 il Presidente della Regione Enrico Rossi annuncia che Edison “guarda altrove”, purtroppo secondo lui, menomale secondo noi.
11.4.11
(premessa al video)
Solvay, tra mercurio, distruttori dell’ozono e gas
Trascrizione del video su Solvay 2001/2006
La gran parte del video,con i bagnanti alle spiagge bianche, è stata girata nell’agosto 2001.
Gli aggiornamenti sul progetto di rigassificatore Edison-Solvay sono del febbraio 2006.
Febbraio 2006
Rosignano, una città giardino? Non proprio, adesso vedremo perché. Questa è l’entrata dell’acqua pulita nello stabilimento di Rosignano. 100 milioni di metri cubi d’acqua l’anno. E questa è l’uscita dell’acqua inquinata dallo Stabilimento Solvay: uno dei 15 luoghi più inquinati d’Italia secondo il Rapporto 124 delle Nazioni Unite, programma UNEP-MAP (Mediterranean Action Plan).
Le ciminiere della prima turbogas ROSEN. La ciminiera della nuova turbogas in costruzione Roselectra.
Qui, in questo luogo inquinato a morte, Solvay e Edison vorrebbero costruire un megaterminale d’importazione via mare di 8 miliardi di metri cubi l’anno di GNL, Metano.
Un’altra vista delle spiagge bianche, un pontile di 1800 metri, che vorrebbero prolungare di 430 metri per l’attracco delle navi metaniere oceaniche.
……. Spiagge deserte: sono deserte d’inverno, ma vediamo cosa succede d’estate qui.
Agosto 2001
(Qui Solvay emette in mare, tramite il fosso di scarico) tetracloruro di carbonio, cloroformio (cancerogeno), benzene, butil carbinolo, etano, mercurio, piombo, nichel e tanti altri inquinanti.
Quello che diciamo è di chiudere subito gli scarichi a mare e d’informare la popolazione dei rischi che corre venendo a queste spiagge.
Il mercurio è l’elemento inquinante caratterizzante per il disastro ambientale di Rosignano.
1 grammo di mercurio accumulato nel corpo umano è mortale. Fino agli anni 70 (alla fine degli anni ’70) la Solvay ne ha scaricati fino a 14 tonnellate l’anno. L’ultima autorizzazione del gennaio 2000, autorizzazione provinciale, autorizza la Solvay a scaricarne fino a 600 Chili l’anno. A questo mercurio va aggiunto quello emesso in atmosfera, come vapore di mercurio.
Un recente studio CNRN di Pisa del ’98 ha rilevato che nelle ore più calde l’evaporazione di mercurio espone i bagnanti appunto a questi vapori.
26 Agosto 2001 ore 12.15. Le sabbie carbonatiche, cioè le sabbie bianche scaricate in acqua a milioni di tonnellate, ufficialmente 200 mila tonnellate l’anno, hanno ricoperto centinaia di ettari di mare, con ciò aggravando il fenomeno dell’erosione delle spiagge, in quanto le sabbie scaricate hanno ricoperto e fatto sparire centinaia di ettari di posidonie ; a causa della sparizione delle posidonie, si ha il fenomeno come concausa dell’erosione; se si aggiunge la funzione del Pennello di Pietrabianca, che devia le correnti marine, Solvay determina l’erosione fino a Cecina Marina ed oltre. Ma la ragione principale dell’ erosione delle spiagge è dovuto al fatto che i fiumi Cecina e Fine non portano più acqua e quindi non portano più sabbia al mare. E quindi per questo non ci può essere più ripascimento naturale (delle spiagge).
Ovviamente è la Solvay che causa la crisi totale di questi due fiumi. Il piccolo fiume Fine è sbarrato a Santa Luce per formare un lago di 5 milioni di metri cubi d’acqua. Il fiume Cecina è collassato dalla massicce estrazioni di salgemma e dagli sprofondamenti che queste estrazioni hanno causato nel sottosuolo con la sparizione di enormi di quantità di metri cubi di acqua dolce.
Il pontile Solvada, questo davanti a noi, è lungo 1 Km e 800 metri, sembra che non sia più sufficiente ai bisogni Solvay. Nella proposta di “parco industriale” infatti ci sarebbe anche l’ipotesi di prolungare questo pontile o di costruire addirittura un’isola per l’attracco di grosse navi metaniere.
Mentre militanti di MD e no global passano sulla battigia con lo striscione “Solvay, stop mercury and ozone killers”, un operatore che affitta canoe e surf ci dice.”Dovete passare? Allora fuori dalle barriere per favore…”
Il progetto di “parco industriale” prevede di fare di Vada un polo d’ingresso per il metano non solo per Rosignano. Un grande polo d’ingresso prevede inoltre il raddoppio della centrale turbogas che porterebbe ad essere Rosignano il secondo polo elettrico della Toscana, e prevede anche lo sviluppo della linea del cloro e dell’acqua ossigenata.
Da notare che Rosignano è già ufficialmente ad alto rischio per la forte presenza di grandi depositi di cloro e di un grande impianto di produzione di cloro, la vecchia elettrolisi a mercurio, costruita nel 1939.
Il tetracloruro di carbonio : l’autorizzazione provinciale consente alla Solvay di scaricarne fino a 380 chili l’anno in mare, non solo è sostanza cancerogena, ma è anche una sostanza lesiva della fascia di ozono.
(Nota 2011: già dal 1993 anni il tetracloruro di carbonio non può più essere prodotto e commercializzato a causa del suo effetto di distruttore dell’ozono atmosferico: Solvay afferma che si forma “non volendo”, come “coda di produzione” di ben 3.000 tonnellate l’anno, producendo i primi 3 clorometani della filiera – cloruro di metile, cloruro di metilene, cloroformio – sospettati anch’essi di essere distruttori dell’ozono. Per questo motivo, nel 1989 Solvay chiuse l’impianto clorometani di Jemeppe in Belgio, e potenziò quello di Rosignano … Sia il tetracloruro che il cloroformio sono sostanze cancerogene)
Come risultato della proposta della Solvay di “parco industriale”, quest’area verrà invasa da nuovi depositi ad alto rischio. Accanto al deposito di etilene da 5 mila tonnellate, verrebbero installati altri depositi di metano e l’impianto di rigassificazione, un impianto ad altissimo rischio.
Il deposito di etilene, fra l’altro, è costruito in zona archeologica e impedisce l’ulteriore sviluppo e la fruizione piena delle terme romane, dei magazzini, del teatro e di tutte le strutture (archeologiche) che ci sono accanto.
Il Pennello di Pietrabianca, che fu dimezzato nel 1980, determina erosione fino a Cecina Marina, è stato costruito dalla Solvay per evitare l’insabbiamento del suo porto di Vada, per evitare spese quindi per il dragaggio costante di questo porto. Da notare che il maggior fattore di insabbiamento sarebbero le sue sabbie bianche. Infatti le sabbie bianche si accumulano a Nord del Pennello di Pietrabianca, dove ci troviamo ora, ma a sud si crea erosione.
Noi diciamo: informare la popolazione dei rischi che si corrono frequentando le spiagge bianche, un po’ come viene fatto con le sigarette: “il tabacco nuoce gravemente alla salute”. Sconsigliare almeno ai bambini e ai frequentatori abituali di frequentare le spiagge bianche. Comunque che la gente sappia dei rischi che corre.
Scaricando i propri rifiuti a mare, ufficialmente 200 mila tonnellate l’anno, la Solvay risparmia dai 40 ai 560 miliardi l’anno, rispetto ad un corretto smaltimento in discarica, in una discarica ovviamente autorizzata a ricevere questi rifiuti.
Mi trovo sul Pennello di Pietrabianca e di qui si ha un’immagine nettissima di erosione che causa il pennello stesso. A Nord c’è l’accumulo, a Sud c’è l’erosione, contrastata malamente con spese enormi da parte degli enti pubblici.
La cittadina di Rosignano Solvay è assediata a sud dagli scarichi Solvay e a nord dalla costruzione del porto di Crepatura (porto turistico per 650 posti barca).
Questa è la SODIERA, l’antico cuore della fabbrica, a sinistra, la vecchia discarica comunale di rifiuti urbani che ha risanato la Solvay nel 1993 – non si capisce perché - con una spesa di 7 miliardi. A destra della Sodiera, la vecchia centrale elettrica sostituita dalla nuova turbogas: questa (con le due ciminiere bianche e rosse, più basse, ndr). Ancora a destra l’impianto di polietilene e di acqua ossigenata. Accanto all’elettrolisi, l’impianto cloro-metani. Sullo sfondo l’antico borgo di Rosignano Marittimo, medievale.
Nota 2011: attualmente gli scarichi a mare sono sostanzialmente immutati, se si eccettua il mercurio. Le sabbie bianche vengono scaricate in circa 90.000 tonn/anno ufficiali.
lunedì 11 aprile 2011
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