Da: vertenza-livorno@googlegroups.com [mailto:vertenza-livorno@googlegroups.com] Per conto di ZICANU MAURIZIO
Inviato: martedì 15 marzo 2011 10.56
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Oggetto: [VertenzaLivorno] l'aria di Toncelli - Comunicato
Carissime/i,
di seguito la proposta di comunicato di risposta ai vaneggiamenti di Toncelli, elaborata assieme a Mario Martelli e condivisa anche da Maurizio Marchi. Dateci un’occhiata e se va bene speditela. Nel caso fosse necessario inserite pure il mio recapito telefonico.
Ciao
Maurizio
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MA QUALE ARIA RESPIRA TONCELLI?
In questa società dell’immagine dove conta l’apparenza e non la sostanza non ci si può troppo meravigliare se un politico cerca di minimizzare i problemi. Il vicesindaco Toncelli in una recente conferenza stampa ha però esagerato; è arrivato a dire: “I dati ci dicono che Livorno è una delle città ai primi posti in Toscana e in Italia per la qualità dell’aria”.
Tali dichiarazioni suonano davvero offensive per l’intelligenza dei cittadini.
Non è possibile in poche parole fare il punto sulla situazione critica di Livorno, città e provincia. Non è il caso di insistere sul fatto che negli anni passati ripetuti esami del terreno hanno trovato proprio in città, dalla zona nord fino circa al viale Carducci, il “deserto lichenico”, cioè un terreno fortemente contaminato.
Non è ancora il caso di ricordare come ai bordi della città ci siano terreni, un bubbone putrescente costituito da 21,935 kq fortemente inquinati, definiti “Siti di Interesse Nazionale”, che la legge obbliga a bonificare.
Non è neppure il caso di stare a enunciare i dati dell’Inventario Regionale delle Emissioni che riportano le grandi quantità di inquinanti emessi dalle industrie, Agip ed Enel in particolare a nord della città, quantità che non trovano, al di fuori della provincia di Livorno, neppur lontani paragoni in tutta la Regione.
Basterà solo ricordare che la stessa Arpat nel 2009 in occasione della procedura di Autorizzazione della centrale a biomasse Porto Energia ha testualmente affermato: “il Piano Regionale di risanamento e mantenimento…individua il Comune di Livorno nella zona di risanamento di Pisa-Livorno, per superamenti dei valori limite di qualità dell’aria ambiente di PM10 e NOx e, dovrà per cui essere oggetto di piani o programmi di risanamento; l’impianto della centrale si colloca quindi in un’area <<critica>> in cui a maggior ragione devono essere adottate tutte le misure più rigorose per il miglioramento della situazione esistente e nel rispetto del P.R.R.M. regionale”.
Il suddetto piano 2008-2010 inserisce appunto Livorno tra le quattro zone toscane da bonificare. Afferma, tra l’altro, che il risanamento potrà produrre: “il miglioramento dei conti pubblici..in conseguenza della riduzione di anni di vita persi e di giorni di inattività”.
Insomma Livorno non sembra – purtroppo - il posto migliore per una villeggiatura, visto che il suo risanamento potrà salvare anni di vita ai cittadini.
E’ bene poi ricordare che la rete di monitoraggio cui fa riferimento il Toncelli per le sue entusiastiche proclamazioni è costituita da alcune centraline di proprietà dell’Associazione industriali, ormai obsolete e quindi di dubbia utilità, e da quelle della rete pubblica che nel 2003, dopo molte polemiche e ritardi, furono sistemate in modo e maniera da evitare di rilevare i veri gradi di inquinamento della città: non ne esiste una che rileva le PM10 nel centro cittadino, non ne esiste una che rileva l’inquinamento industriale nei quartieri nord. Per non parlare poi del fatto che le centraline sono situate in prossimità di alberi, mentre la normativa europea e nazionale prescrive che le centraline debbano essere poste lontane da ostacoli che possano “disturbare il flusso d’aria … di norma ad alcuni metri da edifici, balconi, alberi e altri ostacoli”. Difficile sostenere che in questo modo i rilevamenti indichino l’effettiva qualità dell’aria che si respira a Livorno. Colpisce poi che mentre il Comune propaganda un monitoraggio straordinario della qualità dell’aria nei quartieri nord, si operi a livello regionale per abbattere – stravolgendo la legge – il numero di centraline fisse in tutta la regione ed anche a Livorno e provincia. Si può già prevedere che a seguito della soppressione delle centraline fisse di rilevamento, specie delle più critiche, il livello d’inquinamento rilevato scenderà ancor di più. Ciò ovviamente non potrà essere motivo di tranquillità relativamente all’inquinamento, ma sarà piuttosto motivo di preoccupazione relativamente alla trasparenza delle pubbliche Autorità. A questo proposito c’è da segnalare che da diversi mesi è praticamente impossibile consultare le rilevazioni giornaliere sul sito dell’ARPAT.
Ma tornando all’oggi, dato il forte e manifesto contrasto tra la realtà attestata dagli organi competenti e quella descritta dal mondo politico, viene inevitabilmente il sospetto che le assai disinvolte affermazioni intendano tranquillizzare l’opinione pubblica per facilitare il prossimo inserimento nel tessuto Livornese di altre fonti grandi dispensatrici d’inquinanti, quali ad esempio, centrali a biomasse e inceneritori. I cittadini però non subiranno passivamente questi disastrosi progetti. Chi vivrà vedrà.
Vertenza Livorno, rete per la difesa dell’ambiente e della salute
Livorno, 15 marzo 2011
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